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Domenica 29 giugno alle ore 18 presso la libreria Ubik di Monterotondo lo scrittore Matteo Strukul presenterà il suo thriller storico

La-giostra-dei-fiori-spezzati

La giostra dei fiori spezzati. Il caso dell’angelo sterminatore

Matteo Strukul

2014, 284 p., rilegato

Mondadori  (collana Omnibus)

Disponibile anche in eBook

Incipit

La città era un unico, grande polmone scuro che respirava sotto la coperta di neve candida.

La città è Padova, siamo nel 1888 e in una notte gelida, lungo il fiume Piovego che attraversa il popolare borgo del Portello, zona periferica e malfamata della città, viene trovato il corpo straziato di una prostituta.

Ad occuparsi del caso è chiamato l’ispettore Roberto Pastrello che trascina nella difficile indagine il suo vecchio amico Giorgio Fanton, cronista di giudiziaria, insieme all’inquietante criminologo e alienista Alexander Weisz, paladino della giustizia e in particolare difensore delle donne.
I tre amici iniziano a esplorare l’ambiente della prostituzione. Incappano in Toni Cortèo, tenutario di una casa di tolleranza al Portello, dove si prostituiva la prima vittima del “predatore”, come lo chiama Weiz. A guidarli l’affascinante zingara Erendira, bella, misteriosa, ambigua. Unico indizio: tutte le donne uccise hanno il nome di un fiore.
A contrastare le indagini ci pensa Marco Zancan, cronista del quotidiano progressista «Il Veneto». Con i suoi articoli dai toni scandalistici attacca l’operato dell’ispettore Pastrello, incitando alla rivolta gli abitanti del Portello.

Gli ingredienti del noir gotico ci sono tutti e ben miscelati fra indagini storiche, legali e politiche, in una Padova che scopriamo insospettabile, per nulla inferiore alla Londra di Dickens e di sir Arthur Conan Doyle, o alla Parigi di Balzac. E uno dei temi sociali di fondo di questo romanzo è la violenza nei confronti delle donne, soprattutto quelle più indifese e vittime del degrado.

Per dare un volto al feroce omicida, che firma i suoi delitti inscenando il macabro più crudo, Matteo Strukul si serve di tre eroi, diversi fra loro ma complementari: Giorgio Fanton, buongustaio, amante della musica e delle donne ma soprattutto della bella Erendira. Roberto Pastrello, energico e determinato, laureato in giurisprudenza insieme all’amico Giorgio, ha preferito la carriera nella Pubblica Sicurezza. Figura più controversa è Alexander Weisz che incarna il superuomo geniale e maledetto, misantropo, consumatore di laudano, eroe carismatico, vittima lui stesso, ma in grado di penetrare la mente malata dell’assassino.

La forza di questo libro risiede nella capacità di raffigurare con un lessico ricercato e diretto una Padova ottocentesca, caratterizzata in un suo preciso momento storico e dipinta con il bianco della neve, il rosso del sangue, il nero della notte.
Vediamo i personaggi muoversi con disinvoltura lungo stradine, argini del fiume, ponti, piazze, palazzi, viali e sullo sfondo, la pancia del diavolo, il Portello con i suoi bassifondi, contrappunto del celebre Caffè Pedrocchi, ritrovo di intellettuali e uomini politici, chiamato Il caffè senza porte perché rimaneva aperto a tutte le ore del giorno.
La realtà storica e l’immaginario dell’autore si fondono in un’idea narrativa che è la materia stessa del racconto. La lingua e lo stile ricalcano, attualizzandoli, gli autori e i temi di riferimento, come Dan Simmons e il suo triller storico Drood ambientato nella Londra dark e misteriosa del 1860 che ha come protagonisti due scrittori amici/nemici come Charles Dickens e Wilkie Collins.
Matteo Strukul, con un lavoro autoriale di studi e ricerche storiche riesce a fare sua una materia già rivisitata, è in grado di lavorarla, rilocalizzarla, fino a renderla originale.
Anche se mette in scena il macabro, Strukul indugia sui particolari senza quella ossessione stilistica del noir spinto all’immagine estrema, dove nulla è lasciato all’immaginazione ma ogni dettaglio è esplicato.

Nelle pagine conclusive del libro Alexander Weisz dichiara “L’uomo è in tutto e per tutto uno dei più grandi misteri che la natura abbia concepito nel proprio disegno”. Con queste parole mi allaccio a una citazione di Umberto Eco “La società può uccidere ma anche risanare”. Il romanzo si chiude con lo scioglimento del nodo che, inasprendone i conflitti, si era stretto come un cappio attorno alla città di Padova.

Joe Lansdale dice di Matteo Strukul, come riportato sulla copertina del libro

“È una delle voci più importanti del nuovo thriller italiano”

Ma se Joe Lansadale è pulp, macabro, irriverente, il suo pregio è di non prendersi troppo sul serio. Spesso i suoi truculenti personaggi agiscono in situazioni talmente surreali da trasformare l’horror e lo splatter in grottesco.

Giusi R.

Matteo Strukul è nato a Padova nel 1973. Scrittore e sceneggiatore di fumetti italiano è ideatore e fondatore del magazine Sugarpulp. Scoperto da Massimo Carlotto, ha pubblicato per le edizioni E/O, Collezione Sabot/Age, i romanzi pulp-noir La Ballata di Mila e Regina nera (entrambi semifinalisti al prestigioso Premio Scerbanenco / La Stampa). I libri hanno per protagonista la bounty hunter Mila Zago e sono in corso di pubblicazione in 16 Paesi nel mondo fra cui Stati Uniti, Inghilterra, Australia e India. Dai romanzi è stata tratta la serie a fumetti Red Dread, sceneggiata da Matteo e disegnata da Alessandro Vitti, vincitrice del Premio Leone di Narnia come miglior serie a fumetti italiana del 2012.