Elsa De Giorgi

Il 26 gennaio 2014 ricorre il centenario della nascita di Elsa de’ Giorgi, attrice di cinema, teatro, scrittrice, regista, donna di grande intelligenza e cultura.

Elsa De Giorgi con Angelo Musco nel 1934 sul set del flm L’eredità dello zio buonanima.

La Rai, sul sito Scrittori per un anno dedica una pagina a Elsa de’ Giorgi dove è possibile vedere alcuni video della scrittrice. Di lato un fermo immagine del film Ma non è una cosa seria, tratto dall’omonima commedia di Luigi Pirandello e diretto da Mario Camerini nel 1936, con un giovanissimo Vittorio De Sica.

Elsa Giorgi Alberti, in arte Elsa de’ Giorgi, nasce a Pesaro il 26 gennaio 1914. Nel 1933 il regista Mario Camerini la scrittura per il ruolo di protagonista nel film T’amerò sempre. Il suo ingresso nel mondo cinematografico segna anche l’ingresso nel mondo letterario. Così, negli studi della Cines, conosce Alberto Moravia, Carlo Levi, Mario Soldati e lo stesso Emilio Cecchi. Risale a questi primi anni a Roma l’incontro con Anna Magnani alla quale Elsa rimarrà legata per la vita da profonda amicizia. Alla fedele amica, l’Elsa scrittrice dedicherà l’intero capitolo nove nel libro Ho visto partire il tuo treno pubblicato nel 1992.

Nel 1936 gira il film Ma non è una cosa seria, tratto dall’omonima commedia di Luigi Pirandello e diretto da Mario Camerini. Dopo aver interpretato innumerevoli film, nel 1940 Elsa con una drastica scelta entra nella compagnia teatrale di Andreina Pagnani e Renzo Ricci. Per l’attrice inizia un triennio di intenso impegno sul palcoscenico che le consente di approfondire gli studi teatrali e la conoscenza con Renato Simoni, critico teatrale e firma prestigiosa del «Corriere della Sera».

Durante l’occupazione della città di Roma, nella sua casa di via Fauro, salotto frequentato da artisti e letterati, accoglie amici e rifugiati antifascisti, rischiando anche la vita. Nel 1945 Elsa, tramite l’amicizia con Massimo Bontempelli e Paola Masino, conosce il conte Sandrino Contini Bonacossi, eroe partigiano della Resistenza fiorentina. Il loro sentimento di stima e amicizia sarà coronato con le nozze celebrate a Roma il 31 luglio del 1948. Nei primi anni di matrimonio Elsa si allontana dal cinema e in parte dal teatro per dedicarsi alla scrittura e nel 1950 pubblica il saggio Shakespeare e l’attore. Nell’estate del 1954, comincia a dedicarsi anche alla scrittura poetica, una pratica che l’accompagnerà per tutta la vita.

Il 1955 sarà un anno che sconvolgerà la vita di Elsa de’ Giorgi: mentre è impegnata nella stesura del suo primo romanzo, I coetanei, il 27 luglio, tre giorni prima del loro settimo anniversario di matrimonio, scompare in circostanze misteriose il marito Sandrino. Inizia una lunga e tormentata battaglia legale con gli eredi Contini Bonacossi, battaglia che Elsa porterà avanti per tutta la vita.

Nel frattempo il romanzo I coetanei viene pubblicato fuori collana per “I Gettoni” di Einaudi, con una nota introduttiva di Gaetano Salvemini. La copertina è disegnata da Carlo Levi. Lo scrittore Italo Calvino ne cura l’editing. Il libro vincerà il Premio Viareggio opera prima. L’incontro con Calvino si trasformerà in seguito in un legame che durerà circa tre anni. Dopo la rottura con Calvino Elsa continuerà il suo lavoro di scrittrice. L’impegno nel teatro la porterà alla fondazione della scuola di recitazione “Il Vivaio”, e si cimenterà anche con la regia teatrale e cinematografica.

Il 17 ottobre 1975 Sandrino Contini Bonacossi viene trovato morto nel suo appartamento di New York. Il referto parla di suicidio ma Elsa non è convinta di come si siano svolti i fatti. Dopo neanche un mese muore anche Pierpaolo Pasolini, suo amico fraterno per il quale aveva accettato di interpretare la voce narrante de “La dama crudele” nel controverso film Salò e le 120 giornate di Sodoma. Nonostante le vicende dolorose che la colpiscono, Elsa non abbandona mai il lavoro e nel 1985 fonda “Il Laboratorio di Arti Sceniche e tecnologie avanzate”, a Bevagna in Umbria.

Una lunga e accurata ricerca documentaria porta alla pubblicazione, nel 1988, del libro L’eredità Contini Bonacossi: l’ambiguo rigore del vero, saggio-testimonianza sulla vicenda che ruota intorno alla scomparsa del marito. Il libro provoca polemiche, in particolare per i riferimenti alla relazione sentimentale di Elsa con Italo Calvino. La scoperta, da parte della stampa, dell’esistenza del carteggio Calvino-de’ Giorgi, suscita una serie di polemiche che si concludono con il divieto di pubblicazione delle lettere per volontà della moglie dello scrittore, Esther Calvino.

In seguito il “Fondo manoscritti dell’Università di Pavia”, diretto da Maria Corti, acquista le lettere di Italo Calvino a Elsa de’ Giorgi. La notizia viene pubblicata con gran clamore dalle principali testate giornalistiche. Per mettere a tacere chiacchiere e pettegolezzi Elsa dà alle stampe, nel 1992, Ho visto partire il tuo treno. Il libro vuole essere un racconto concreto e fedele, sulla traccia di stralci delle lettere di Italo Calvino, del loro incontro nato negli ambienti culturali degli anni ’50.

Il 12 settembre 1997 Elsa de’ Giorgi, ammalatasi gravemente, si spegne a Roma. Viene sepolta a Bevagna nella tomba di famiglia. La sua ultima fatica, il romanzo Una storia scabrosa, uscirà postumo, edito da Baldini&Castoldi.

Il giornalista Tullio Kezich disse di lei “una formidabile memorialista a torto oscurata dalla diva” nell’articolo uscito sul «Corriere della sera» il 7 dicembre 1992, in occasione della pubblicazione del libro di Elsa de’ Giorgi Ho visto partire il tuo treno e della riproposta del libro I coetanei.

mestierelibro nel corso del 2014, per ricordare Elsa de’Giorgi, proporrà approfondimenti, articoli e recensioni.

Giusi R.

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